20 maggio
€ 30
La quota comprende:
ingresso e visita pomeridiana guidata con radioline auricolari e la nostra guida per circa 3 ore
Il Museo Egizio di Torino è il più antico museo del mondo dedicato interamente alla civiltà egizia ed è considerato il più grande e importante, per valore e quantità dei reperti, secondo solo a quello del Cairo.
Dopo importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento, nell’aprile 2015 il Museo Egizio di Torino, premiato in Europa per i suoi papiri (nella foto qua in basso) è stato nuovamente inaugurato con una superficie espositiva più che raddoppiata (con un’estensione di 60 mila metri quadrati), una sala mostre e aree per la didattica.
Nel 2019 il museo ha fatto registrare oltre 853 mila visitatori, risultando il sesto museo più visitato in Italia.
Quando si visita il Museo Egizio di Torino non si può non rimanere affascinati e meravigliati dalla grandissima quantità di reperti storici che custodisce al suo interno, tra statue, papiri e monili antichissimi.
Tuttavia, una domanda sorge spontanea: come sono arrivati a Torino tutti questi reperti unici e preziosi? Per scoprirlo, bisogna tornare indietro del tempo, all’inizio dell’800, quando, all’indomani delle campagne napoleoniche in Egitto, in tutta Europa scoppiò una vera e propria moda per il collezionismo di antichità egizie.
Tra i più grandi collezionisti dell’epoca, vi fu il piemontese Bernardino Drovetti, nato a Barbania, in provincia di Torino. Console generale di Francia durante l’occupazione in Egitto, Drovetti collezionò in questo periodo oltre 8.000 pezzi tra statue, sarcofaghi e mummie, papiri, amuleti e monili vari.